Thursday 14 May 2009

Paralytic

"IT HAPPENS.WILL IT GO ON?-
MY MIND A ROCK,
NO FINGERS TO GRIP, NO TONGUE"

Sylvia Plath, Paralytic


Mi sento un po’ così stasera,come questo quadro di Francis Bacon.
Mi sento come un Bambino paralitico che cammina a quattro zampe, come questa figura indefinita che quasi striscia su di un terreno piano, senza una ruga, verde brillante. Un terreno facile, ma con uno sfondo nero alle spalle.
Mi sento come questo bambino paralitico, che ha tanta forza di andare avanti e va veloce rispetto a quelle che sono le sue facoltà, ma non abbastanza rispetto alla lontananza della finestra.
Mi sento così, con il culo in esposizione, ma gli occhi impercettibili, le orecchie nascoste, il corpo privo di peli, di ogni veste.
Mi sento nuda di fronte all’universo, nel bene e nel male. Nuda di fronte alla vita perché mi possa penetrare, ma poi mi rivesta.
Mi sento piccola mentre cerco di raggiungere l’amo, bagliore dondolante di fronte ai miei occhi.
Mi sento le mani palmate che mi fanno andare più lenta; ho le gambe lunghe, ma non riesco a posare i piedi, non posso appoggiare la pianta, cammino sulle punte e mi fa male, non sono abituata a questo scrocchiare delle ossa.
La bocca è gonfia e non c’è luce, non c’è acqua, non c’è luna, non c’è donna.
Forse non ci sono neppure io.


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