Thursday 14 May 2009

timide duchesse

Oggi tutto mi sta scivolando addosso.
Oggi il mondo sembra estraneo al mio corpo,
l’aria è rarefatta ed i visi lontani.
Nessuno sorride, non a me per lo meno.
Non ci sono braccia che mi stringano,
saliva che mi scaldi.
Neppure io voglio volermi bene.
Preferisco stare qui a guardare la gente passare,
gente brutta, senza allegria.
Vuota come il mio cuore in questo momento.
Cavo e marcio.
Rancido e puzzolente.
Vi cerco e non vi trovo.
Ti aspetto e non arrivi.
Parlo, ma sono muta.
Mi ascoltano, eppure sono sordi.
Mi guardo e non mi vedo, non più,
non riesco a percepire la vera immagine di me.
Sarebbe così facile se anch’io fossi innamorata di te,
mi perderei nei tuoi abbracci invece che in false speranze.
Solo le bambine sono rimaste belle,
timide duchesse dai capelli carota
o combattive indigene dalla pelle dorata.
Ed i loro padri sono belli, anche.
Sembra che gli occhi delle loro fanciulle li abbiano fatti rimanere giovani,
felici,
preparati all’imprevisto.
Baffi tenebrosi che nascondono un sorriso,
mani grandi e avvolgenti.
Guardandoli, ho solo voglia d’alcolizzarmi
Ed anestetizzare il cervello,
dimenticarmi dell’esistenza della serenità
per affogare nella mia disperazione.

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