Saturday 30 May 2009

Hoy me quedo en casa, lo de afuera no me interesa...ya saldre' otro dia que no llueva...

Ho costruito degnamente il mio personaggio; devo ammettere che, malgrado il tutto, ne sono proprio soddisfatta. E’ molto duttile, malleabile. Cambia secondo il contesto: ambiente diverso ed io, felice, mi auto-incasello nel ruolo a me predestinato. Non esco dai cardini, non piscio mai fuori dal vaso.
Sono
sempre
maledettamente
perfetta.
Poetessa tormentata, pittrice confusa e sconclusionata, studentessa trenta e lode, maestrina sorridente e disponibile, amica fedele, fidanzata obbediente, puttana che si fa scopare.
Sono magnifica, ineccepibile nel dettaglio come fossi un ritratto fiammingo. Ho dato ogni pennellata con una precisione spaziale. Mi guardo e non ci credo. Mi guardo ed avrei voglia di confondere il tutto; vorrei almeno per un giorno confondere i ruoli e mandare a fanculo la mia vita. Farmi odiare da tutti. Sputare in faccia a chi si aspetta qualcosa da me.

Ma non ne sono capace. Ed anche stamattina, avendo in mente dove sono diretta, indossero’ con accuratezza i panni confacenti alla mia destinazione.
OGNI POETA VENDE I SUOI GUAI MIGLIORI.

Alda Merini


I feel like I stumbled into someone else existence...

Thursday 28 May 2009

SAN PEDRO...


hay dias (y semanas)en los que no quiero ver a nadie, y si me apeteciera una birra es a este pub que me gustaria ir, en la calita..
desnuda, mucho sol, un poco de comida, mi cuaderno para escribir, muchos bolis, y muchos libros de poesia. Nada mas. Lo juro.
SERIA FELIZ

Entonces, WHAT THE HELL AM I DOING HERE? I DON'T BELONG HERE...

sometimes its better just to shut the fuck up...

CORDELIA: What shall Cordelia do? Love and be silent. My love is richer than my tongue...

KING LEAR: So young, and so untender.

CORDELIA: So young, my Lord, and true...

WILLIAM SHAKESPEARE, King Lear

Wednesday 27 May 2009

Mi Gioconda

Gracias a Sunshine por haberme acercado un poco mas a la poesia.
El lunes el telefono sonaba para confirmarme lo que ya sabia: Muchas felicidades!.

EL MAS ALTO EROTISMO

Es la hora de la idea.
La hora del mas alto erotismo,
del cuerpo reflexivo
meditando los trasiegos:
la materia hecha elixir
el sexo vertiendo olor a biblioteca
olor a libro antiguo
y delicioso.
Lees mi piel ahora
como una Biblia leida y vuelta a releer
que contuviera todas las posibles oraciones
necesarias para la humna salvacion.
Con los ojos cerrados
sabes llegar al capitulo del climax
al fragmento mas lirico
o a las aun indescifrables profecias.

Es la hora del sabio escriba
que con la pluma de tinta humeda y
la mano sin temblores
traza el placer
con la caligrafia exacta.


El poema de Gioconda Belli.

Tuesday 26 May 2009

El verdadero oraculo del porvenir es la persona

"El curso de la vida es impredecible. Nadie puede escribir su propia biografia por adelantado".
A. J. Heschel

black lines...

Una linea nera sugli occhi. Fitta. Il piu' possibile. Per nascondere tutto. Per stendere un velo. Per occultare che il mondo pesa. E cosi' la vita. Una linea nera per dimenticare che rincorro il tempo, ma e' lui che mi sta alle calcagna.
Una linea nera. Fine. Basta. Che ricopra le mie iridi e le mie pupille, affinche' nessuno possa leggere le perplessita', l'insicurezza.
Che la gente pensi che e' per apparire piu'attraente. Cha la attribuiscano alla vanita' e non al dolore.
Una linea nera che mi mascheri l'esistenza, che mi faccia sembrare cio' che non sono, che crei una patina sopra la mia anima fragile.

La cancellero' questa linea nera, un giorno. Quando il mio cuore sara' puro ed i miei organi puliti. Cosi' mondi che non avro' paura che qualcuno li osservi. Prendero' un pezzo di carta vetrata e ce lo strofinero' sopra. Sara' un gesto veloce, ma irreversibile. Che cancellera' anche un po' di pelle, perche' no. Quei pezzettini di pelle che portano i segni del passato.
Abrasione. E via tutto. Via le maschere e via le confusioni che nascondono, alla morte il Velo di Maya. Voglio vedere la verita', alla morte le bugie, alla morte la paura..
E mai piu' tornero' a dipingere nessuna linea nera. Mai piu'. Preferiro' la trasparenza alla bellezza dell'illusione.

HEAVY WOMEN2

Irrefutable, beautifully smug
As Venus, pedestaled on a half-shell
Shawled in blond hair and the salt
Scrim of a sea breeze, the women
Settle in their belling dresses.
Over each weighty stomach a face
Floats calm as a moon or a cloud.

Smiling to themselves, they meditate
Devoutly as the Dutch bulb
Forming its twenty petals.
The dark still nurses its secret.
On the green hill, under the thorn trees,
they listen for the millenium,
the knock of the small, new heart.

Sylvia Plath

HEAVY WOMEN

Donne i cui destini si intrecciano con passati dimenticati, donne che sopportano il peso dell’umanità, che vogliono, ma non possono dimenticare. Donne dalla forza di ciclopi, che si alzano e rialzano, malgrado qualcuno sia sempre pronto a farle a pezzi. Donne che dimenticano sé stesse quando entrano nel bieco turbinio del progresso; donne appesantite dalla responsabilità, ma che continuano a volare leggere con le loro ali, albine di purezza.
Donne magiche, che trasportano sulla pelle i segni del dolore e del piacere, massicce e diafane, regine e schiave, vedove colorate. Vedove di sé stesse, delle mille parti loro che hanno dovuto abbandonare lungo il cammino.
Streghe, fate e fattucchiere, detentrici di segreti pericolosi al potere, donne antenate dell’intera, futura umanita’.
Ogni giorno ne passano 1000 al mio fianco: guerrigliere mascherate, principesse ricoperte dagli stracci del condizionamento, bambine solo in apparenza cresciute. Mi passano accanto, le miro ed ammiro, pietre migliari di ogni cammino, anche del mio seppur a me sconosciute, moderne stele pronte a ricordarmi chi in realtà sono. Le miro ed ammiro, sapendo che anch’io sono una di loro. Una di queste donne pesanti, che portano sul cuore il peso di lacrime mai versate e sulle spalle le conseguenze di ogni errore. E ciononostante ridono felici perchè sanno che tutto questo peso é ciò che le rende libere, é ciò che le rende padrone di sé stesse, incolumi ai dettami degli inetti. Le miro ed ammiro, queste donne pesanti di saggezza.